Si svolgeranno prove mondiali di surf ad Abu Dhabi: com'è possibile?

Des épreuves mondiales de surf se dérouleront à Abu Dhabi : comment est ce possible ? - HawaiiSurf

Edouard Lefevre |

Il mondo del surf sembra sempre più orientarsi verso soluzioni straordinarie per praticare questo sport iconico. I recenti sviluppi ad Abu Dhabi illustrano perfettamente questa tendenza con la creazione di un'enorme piscina d'acqua salata capace di generare le più grandi onde artificiali del mondo.

L'arrivo di Surf Abu Dhabi

Situato in una regione dove il surf non è tradizionalmente praticato, Surf Abu Dhabi è stato progettato per offrire condizioni perfette e costanti ai surfisti di tutti i livelli. Questa installazione, sviluppata da Modon Holding in collaborazione con il campione di surf Kelly Slater, promette di rivoluzionare il modo in cui concepiamo questo sport.

Un'esperienza unica per le competizioni

Per la prima volta, la World Surf League (WSL) ha deciso di organizzare due delle sue tappe chiave su onde artificiali. La terza tappa del WSL Longboard Tour e una tappa del Championship Tour del 2025 si svolgeranno in questa piscina gigante. Gli organizzatori vedono in questo un'opportunità per offrire condizioni di surf ideali e ripetitive, lontane dagli imprevisti normalmente incontrati in mare.

Vantaggi imperdibili

Consistenza e prevedibilità

A differenza delle onde naturali che dipendono dai capricci del meteo e di altri fattori ambientali, le onde artificiali offrono una costanza senza pari. Permettono ai surfisti di allenarsi e di esibirsi in condizioni omogenee, favorendo così lo sviluppo delle loro competenze tecniche.

Accesso esteso

Per le regioni del mondo dove il surf non è un'attività facilmente accessibile, queste installazioni rappresentano una nuova opportunità per scoprire e praticare questo sport. Luoghi come il Medio Oriente, dove le condizioni naturali non si prestano al surf, possono ora offrire corsi, competizioni ed eventi regolari.

Le controversie sulle onde artificiali

Tuttavia, questa tecnologia innovativa non gode di unanimità. Molti ambientalisti criticano gli impatti ecologici di queste installazioni, in particolare il consumo eccessivo d'acqua e l'impronta di carbonio legata alla loro costruzione e funzionamento.

Impatto ambientale

Le onde artificiali richiedono enormi quantità d'acqua per essere create e mantenute. In regioni aride come Abu Dhabi, questo consumo d'acqua può aggravare i problemi locali legati all'approvvigionamento idrico. Inoltre, la costruzione di queste infrastrutture richiede spesso risorse significative e può portare alla degradazione delle terre agricole circostanti.

Costo d'accesso

Infine, un altro punto di critica riguarda il costo che comporta l'accesso a queste strutture. A differenza delle onde naturali accessibili gratuitamente, l'utilizzo di onde artificiali è spesso a pagamento, talvolta anche costoso, limitando l'accesso a determinate fasce della popolazione e creando una barriera economica per molti appassionati.

Esempi di progetti simili

Questo fenomeno non è isolato ad Abu Dhabi. Altri progetti simili sono emersi in tutto il mondo, in particolare in Francia, sebbene alcuni siano stati fermati a seguito di mobilitazioni cittadine.

Iniziative francesi

Diverse iniziative volte a creare piscine a onde artificiali sono state lanciate in Francia, ma molte hanno incontrato una forte opposizione locale. I progetti previsti per Saint-Père-en-Retz e Sevran, ad esempio, sono stati abbandonati di fronte alla mobilitazione dei residenti e delle associazioni ambientaliste.

Aspirazioni globali

A livello globale, la tendenza mostra una volontà di integrare questa tecnologia in luoghi meno tradizionali per la pratica del surf. L'obiettivo è rendere questo sport accessibile a una grande diversità di popolazioni offrendo al contempo esperienze di surf uniche, lontano dalle coste classiche.

L'evoluzione del giornalismo ecologico

Una copertura mediatica impegnata

Di fronte all'emergere di tali innovazioni, la necessità di un giornalismo indipendente e impegnato diventa evidente. Media come Reporterre illustrano questo approccio proponendo un'informazione libera da qualsiasi influenza commerciale o economica, mettendo in luce le questioni ecologiche essenziali per la nostra società.

Sostenere l'indipendenza giornalistica

Il finanziamento di questo tipo di giornalismo si basa principalmente sulle donazioni dei lettori, garantendo una reale libertà editoriale. Ogni contributo, per quanto modesto, gioca un ruolo cruciale nella sostenibilità di questo modo di reportage e nella promozione di un dibattito pubblico informato sulle questioni ambientali.

La tendenza verso le onde artificiali riflette un orientamento crescente verso soluzioni tecnologiche e innovative per gli sport all'aria aperta. Tuttavia, solleva anche interrogativi fondamentali sulla sostenibilità e sull'accessibilità di queste pratiche. Mentre il futuro del surf potrebbe risiedere in parte in queste nuove infrastrutture, rimane essenziale considerare e bilanciare gli imperativi ecologici in questo sviluppo.

Indietro Avanti

Lascia un commento

Nota bene: i commenti devono essere approvati prima della pubblicazione.